COSA FACCIAMO
Proponiamo un laboratorio intitolato “Trasi munnizza nesci oro” focalizzato sulle tematiche delle Ecomafie sul territorio lombardo in cui gli studenti saranno gli investigatori del crimine ambientale.
IL SENSO
Il crimine ambientale è un argomento che non suona certo come nuovo alla cittadinanza pavese ma sul quale è opportuno tornare e continuare a parlare. Il fenomeno è in costante espansione: roghi in impianti di smaltimento di rifiuti, più o meno a norma, sono all’ordine del
giorno da anni a questa parte.
L’indignazione e la preoccupazione che si generano ad ogni nuova nube tossica svaniscono con la stessa rapidità con cui si dissolve la cortina di fumo maleodorante. Gli interventi da parte delle forze dell’ordine e delle autorità competenti, pur efficaci, non sono ancora riusciti ad indebolire significativamente questo fenomeno, che vede il sovrapporsi di interessi della criminalità organizzata e di imprenditori del settore. I reati ambientali e i traffici illeciti dei rifiuti non si fermano mai, pur generando un consistente allarme sociale non vengono percepiti dalla società in tutta la loro drammatica pericolosità che mette a repentaglio la salute pubblica nostra e delle generazioni future.
OBIETTIVI
– Riflettere sul degrado ambientale;
– Riflettere sui significati del binomio MAFIA, AMBIENTE & BUSSINESS;
– Riflettere sulla penetrazione delle Mafie al Nord;
– Riflettere sulla centralità di Pavia nelle trame mafiose lombarde.
SVOLGIMENTO
Gli alunni verranno sin dal principio invitati a riflettere sui significati del binomio MAFIA, AMBIENTE & BUSSINESS; dopo aver esposto su dei post-it le proprie riflessioni, sulla base di tali risultanze verranno accompagnati tra le definizioni storiche di Mafia, ma soprattutto di Ecomafie. Si partirà dall’origine di tale nome, attraversando la questione dei reati senza vittima per poi giungere ai vari modelli operativi prescelti dalle organizzazioni criminali, ovvero: 1. declassificazione dei rifiuti; 2. il sistema del “girobolla”; 3. sversamento diretto dei rifiuti; 4. scaricamento degli olii esausti in mare; 5. ricorso al sistema del riutilizzo nelle energie rinnovabili; 6. creazione di una filiera di società; 7. ricorso alla spedizione all’estero.
Chiariti gli aspetti essenziali del fenomeno, agli studenti verranno proposti dei case work da associare autonomamente o in gruppo (ciò dipenderà dalla singola classe) ai vari tipi di illegalità ambientale.
Infine, verranno approfondite e discusse le criticità riscontrate sul tema, i numeri che vedono soprattutto il coinvolgimento del territorio lombardo e il diffusissimo fenomeno nel pavese degli incendi di depositi di rifiuti.
Quest’ultima parte è volta al coinvolgimento degli studenti in una riflessione sul tema che li riguarda fin troppo da vicino, ma soprattutto punta a incentivare una generazione sempre più attenta alle nuove manifestazioni di presenza e controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali. Come suggeriva il Prof. Dalla Chiesa, occorrerà chiedersi: “E adesso sarà Pavia la nuova Oklahoma della ‘ndrangheta”?
(Contenuti forniti dalle persone che tengono il laboratorio)