Riportiamo la lettera inviata al Garante dei Diritti dell’infanzia del Comune di Pavia. E’ possibile aderire alla campagna compilando il form al link oppure inviando una mail ad info@arcipavia.it
Lettera aperta al garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Gentile dottor Paolo Virciglio,
Scriviamo per sottoporre alla sua attenzione una situazione di grave discriminazione ed esclusione dal diritto al gioco, alla vita all’aria aperta e alla condivisione che vede protagonisti i minori della nostra città.
Ci riferiamo in particolar modo all’ordinanza della Giunta Comunale che prevede la chiusura dei parchi gioco di Pavia fino al 15 giugno, impedendo di fatto ai minori e alle loro famiglie di usufruire di uno dei diritti essenziali dell’infanzia: il diritto al gioco.
Il Sindaco ha motivato tale scelta con un eccesso di prudenza, encomiabile se non fosse che tutte le altre strutture private della città sono aperte da una settimana e in cui i minori possono giocare vigilati da genitori ed educatori dietro pagamento di un biglietto di ingresso.
Tale misura, a nostro parere, perpetra la forma di disuguaglianza più subdola e bieca: i minori con famiglie che possono permettersi di pagare un ticket per entrare al parco gioco privato o in piscina possono godere il diritto di svagarsi e giocare ancorché rispettando severe regole di condivisione, mentre i minori di famiglie in difficoltà (o semplicemente in un momento di crisi economica) invece non hanno garantito il proprio diritto al gioco.
La situazione sarebbe molto differente se l’accesso ai luoghi pubblici di gioco fosse garantito a tutti, secondo le norme anti-Covid vigenti.
Noi chiediamo con forza che tale forma di discriminazione sia presa in esame al più presto promuovendo un confronto critico e costruttivo sia all’interno della Giunta che deve avere il coraggio di scelte politiche tutelanti di tutti soprattutto delle fasce di popolazione più fragili.
A tal proposito ci permettiamo di far notare che dall’inizio della pandemia proprio i minori sono stati i soggetti più penalizzati dall’allontanamento dai compagni, dalle maestre, dalle figure di cura più prossime come nonni e tate e fin dal primo giorno, tale emergenza pedagogica è stata sotto gli occhi di tutti. Ora che quasi tutti i settori della vita sono tornati alla normalità per esigenze economiche pressanti si chiede ancora alle famiglie di fare sforzi, sforzi enormi per giustificare ai propri figli che non c’è posto per loro nella mente del legislatore.
Con il DPCM del 17 Maggio, nell’allegato 8, lo stesso legislatore sembra essersi reso conto delle privazioni fino ad allora subite dai bambini e famiglie e regolamenta l’apertura di parchi e giardini per consentire “..il recupero di un equilibrio psicologico e fisico che ha risentito delle prescrizioni che hanno impedito di uscire di casa..”
Ci si domanda, quindi, come mai la nostra Amministrazione, passata l’emergenza più stressante, non abbia tenuto conto delle indicazioni contenute nel decreto e non sia riuscita a trovare soluzioni adeguate per la fruizione degli spazi pubblici come invece hanno fatto altri comuni lombardi e più in generale italiani. Sono state emesse due ordinanze dal Comune di Pavia, una per chiudere i parchi fino al 31 Maggio e successivamente una per prorogarne la chiusura fino al 15 Giugno.
Ci si chiede come mai in questo tempo l’Amministrazione non abbia ancora provveduto al recupero della normalità di famiglie e minori preoccupandosi del rifacimento e della cura degli spazi verdi della città, implementando le postazioni di gioco soprattutto in periferia e recuperando quelle fatiscenti in modo da distribuire la frequentazione in modo calibrato in tutta la città, invece di concentrarsi sulle grandi aree gioco che inevitabilmente potrebbero riempirsi di frequentatori.
Oppure perché non si sia messa a punto una concertazione con gli spazi privati in modo da garantire un ingresso agevolato agli stessi servizi anche e soprattutto alle fasce di popolazione più debole.
Crediamo sia doveroso capire in che modo si sta lavorando per garantire la riapertura del 15 Giugno.
Eppure giugno arriva tutti gli anni, più o meno nello stesso periodo, e si poteva prevedere il suo arrivo con sufficiente sicurezza anche quest’anno, l’anno della pandemia, con le medesime necessità di sempre e con qualche bisogno in più.
Certi di un suo gentile riscontro, porgiamo distinti saluti,
Per Arci Pavia Il Presidente
Claudia Lucrezio
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