Celebriamo l’anno Rodariano!






Sono passati quarant’anni dalla scomparsa di Gianni Rodari (Roma, 14 aprile 1980) e cento dalla sua nascita (Omegna, 23 ottobre 1920). Un doppio anniversario per ricordare uno degli scrittori per bambini più noti al mondo e molto amato anche dagli adulti, non ultimi gli insegnanti. Nel pieno della pandemia Rodari è ancora presente e più che mai attuale. Non è un caso che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus, Rodari sia letto, ricordato e rievocato come un segno di speranza. E sia uno dei nomi più presenti in rete (e non solo), protagonista di tantissime iniziative legate alla sua opera: dalla lettura delle Favole al telefono per i più piccoli che devono restare in casa, alle rassegne e iniziative nate sui social in suo nome.

 

Unanimemente riconosciuto come il nostro maggior scrittore per ragazzi del Novecento, unico italiano a vincere il prestigioso premio internazionale Andersen (1970), Rodari è stato un artista ricco e complesso.

“Oltre al Rodari scrittore e poeta per bambini – scrive Marcelo Argilli nella biografia pubblicata da Einaudi nel 1997 – c’è infatti il Rodari giornalista de l’Unità e di Paese Sera, direttore del Giornale dei genitori, il pedagogo e persino un pressoché sconosciuto poeta per adulti. Dietro questa poliedrica figura pubblica, c’è poi l’uomo Rodari, di cui si sa pochissimo”.

Non va dimenticato inoltre che Rodari è stato anche un intellettuale e un militante del PCI, che non si è mai sottratto all’impegno civile e politico, mantenendo sempre la sua indipendenza di pensiero esente da schematismi e moralismi. Come dimostra il confronto proprio con il PCI, allora guidato da Palmiro Togliatti, sui fumetti, pubblicati sin dal primo numero del Pionere, di cui Rodari fu direttore (dal 1950 al 1953). In una lettera su Rinascita del 1951 Nilde Iotti si scagliò contro i fumetti: li accusava di distogliere dalla lettura, di narrare “storie orripilanti” e di essere il frutto degenerato del capitalismo americano. Rodari si risentì e, sempre su Rinascita, scrisse al segretario del PCI Togliatti, dichiarando legittimo il giudizio negativo sui fumetti pubblicati in Italia, ma aggiungendo che estendere questo giudizio al fumetto come genere implicava negare la possibilità di fare fumetti con forme e contenuti diversi da quelli americani.

 

Sappiamo infine che Rodari è stato anche un grande innovatore, perché ha avuto la capacità di rivoluzionare la letteratura per ragazzi, grazie alla  fantasia e all’originalità, con filastrocche, poesie, racconti e romanzi. Difficile scegliere, nell’opera di Rodari, un testo piuttosto che un altro per rendergli un omaggio non formale. Ci piace però ricordare, in questo tempo sospeso che stiamo vivendo, una filastrocca sull’altro da sé, sul confronto e sulla socialità, perché nessuno può bastare a se stesso.

 

Filastrocca per tutti quanti

Filastrocca tutta vera,
il mattino non è la sera,
mezzogiorno non è mezzanotte,
le uova crude non sono cotte,
la frutta acerba non è matura,
la cosa incerta non è sicura,
la cosa sicura sapete qual è?
Che chi fa da sé non fa per tre:
chi fa da sé fa solo per uno
e tante volte non fa per nessuno.
Se siete tutti siete in tanti,
filastrocca per tutti quanti.

 

Sperando di tornare presto insieme, anche nel nome di Gianni Rodari.